Dichiarazione dei diritti dei contadini
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]La Dichiarazione dei Diritti dei Contadini (Il titolo esteso è: Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Contadini e delle altre persone che vivono e lavorano nelle aree rurali) è conosciuta con la sigla UNDROP, acronimo della versione inglese (United Nations Declaration on the Rights of Peasants and Other People Working in Rural Areas). È una risoluzione sui diritti umani con "valore universale" adottata dalla Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2018. La risoluzione è stata adottata con 121 voti a favore contro 8 e con 54 Paesi Membri astenuti.
La Dichiarazione fissa una serie di diritti per i contadini e viene spesso considerata come un complemento della Dichiarazione dei Diritti dei Popoli Indigeni.
Storia
Quadro generale
Nel 2008, la Dichiarazione dei Diritti dei Contadini - Uomini e Donne fu lanciata da La Via Campesina che, con il sostegno di altre organizzazioni della Società Civile, la ha presentata al Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani.
Il Testo fu assunto fra il 2009 e il 2018 come base per un negoziato che ha portato al testo finale della Dichiarazione UNDROP. I negoziati furono supportati da gruppi della società civile come La Via Campesina, FIAN International o il CETIM (Europe–Third World Centre) ma, anche, da accademici come Gruppo per i Diritti dei Contadini dell'Accademia Internazionale di Ginevra sulle Leggi Umanitarie Internazionali e i Diritti Umani e diversi Relatori Speciali delle Nazioni Unite.[3]
Diritti Contadini
Il concetto di diritti dei contadini si basa sui diritti degli agricoltori riconosciuti, tra gli altri, nel Trattato sulle piante della FAO e nella Convenzione sulla diversità biologica.
Negoziazioni del testo
Prima dell'inizio delle trattative
Lancio
Le trattative, inizialmente guidate dalla Bolivia, sono state avviate dal Consiglio per i Diritti Umani fino all'adozione dell'Atto nella Assemblea Generale delle Nazioni Unite
Il Consiglio per i Diritti Umani
Il 28 Settembre 2018, la bozza di risoluzione A/HRC/39/L.16 è stata presentata al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite con il sostegno di Algeria, Bolivia, Cuba, Ecuador, El Salvador, Egitto, Haiti, Kenya, Nicaragua, Paraguay, Filippine, Sud Africa, Togo, Venezuela e dallo Stato di Palestina.
Fu successivamente adottata con 33 voti a favore, 11 astensioni (Belgio, Brasile, Croazia, Germania, Islanda, Giappone, Republica di Korea, Slovacchia, Slovenia e Spagna) e 3 contrari (Australia, Ungheria e Regno Unito) come Risoluzione HRC 39/12
Il Terzo Comitato dell'Assemblea Generale
Il 24 ottobre, la Terza Commissione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha tenuto una riunione di un gruppo di lavoro intergovernativo aperto per discutere la bozza dell'UNDROP, cui hanno partecipato anche i rappresentanti di Bolivia, Indonesia, Unione Europea, Cuba e Sud Africa. Il progetto di risoluzione (A/C.3/73/L.30) è stato presentato l'8 novembre al Terzo Comitato dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite dal rappresentante della Bolivia, con i co-firmatari di Cuba, Ecuador, El Salvador, Mongolia, Nicaragua, Paraguay, Portogallo, Sudafrica e Venezuela.
Il 19 novembre, la bozza ha ottenuto il sostegno di Benin, Repubblica Centrafricana, Ciad, Repubblica Dominicana, Egitto, Eritrea, Guinea, Indonesia, Iran, Kazakistan, Kenya, Liberia, Mali, Niger, Nigeria, Pakistan, Saint Kitts e Nevis, Saint Vincent e Grenadine, Sierra Leone, Somalia, Sud Sudan, Uganda, Repubblica Unita di Tanzania, Zambia e Zimbabwe. È stata successivamente sottoposta a votazione, con esito positivo: 119 voti a favore, 7 voti contrari (Australia, Ungheria, Israele, Nuova Zelanda, Svezia, Regno Unito, Stati Uniti d'America) e 49 astensioni.
La Settantrateesima Sessione Plenaria della Assemblea Generale
Nella sua 55ª riunione plenaria, tenutasi il 17 dicembre 2018, la settantatreesima sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato come allegato la risoluzione 73/165, contenente l'UNDROP, la cui introduzione recita:
L'Assemblea Generale,
Accogliendo con favore l’adozione da parte del Consiglio per i diritti umani, nella sua risoluzione 39/12 del 28 settembre 2018,1 della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini e delle altre persone che lavorano nelle zone rurali,
- Adotta la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini e delle altre persone che lavorano nelle zone rurali, contenuta nell'allegato alla presente risoluzione;
- Invita i governi, le agenzie e le organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, nonché le organizzazioni intergovernative e non governative, a diffondere la Dichiarazione e a promuovere il rispetto e la comprensione universali della stessa;
- Chiede al Segretario generale di includere il testo della Dichiarazione nella prossima edizione di Diritti umani (raccolta di strumenti internazionali).
Prima dell'adozione, il rappresentante della Svizzera (uno dei pochi paesi non in via di sviluppo che ha votato a favore) ha dichiarato a proposito dell'UNDROP che "cerca di riassumere i diritti dei contadini in un unico documento per sensibilizzare maggiormente sulla loro situazione. È un segnale politico molto importante".
I paesi che hanno votato a favore sono stati Afghanistan, Algeria, Angola, Antigua e Barbuda, Azerbaigian, Bahamas, Bahrein, Bangladesh, Barbados, Bielorussia, Belize, Benin, Bhutan, Bolivia, Botswana, Brunei, Burundi, Capo Verde, Cambogia, Repubblica Centrafricana, Ciad, Cile, Comore, Congo, Costa Rica, Cuba, Repubblica Democratica del Congo, Gibuti, Dominica, Repubblica Dominicana, Timor Est, Ecuador, Egitto, El Salvador, Eritrea, Gabon, Gambia, Ghana, Grenada, Guinea, Guinea-Bissau, Guyana, Haiti, India, Indonesia, Iran, Iraq, Costa d'Avorio, Giamaica, Giordania, Kazakistan, Kenia, Kuwait, Kirghizistan, Laos, Libano, Liberia, Libia, Lussemburgo, Madagascar, Malawi, Malesia, Maldive, Mali, Mauritania, Mauritius, Messico, Moldavia, Monaco, Mongolia, Marocco, Mozambico, Myanmar, Namibia, Nepal, Nicaragua, Niger, Nigeria, Corea del Nord, Oman, Arabia Saudita, Pakistan, Panama, Papua Nuova Guinea, Perù, Filippine, Portogallo, Qatar, Ruanda, Saint Kitts e Nevis, Santa Lucia, Saint Vincent e Grenadine, São Tomé e Príncipe, Isole Salomone, Senegal, Serbia, Seychelles, Sierra Leone, Somalia, Sud Africa, Sud Sudan, Sri Lanka, Sudan, Suriname, Svizzera, Siria, Tagikistan, Tailandia, Togo, Trinidad e Tobago, Tunisia, Uganda, Emirati Arabi Uniti Emirati Arabi Uniti, Tanzania, Uruguay, Uzbekistan, Venezuela, Vietnam, Yemen, Zambia e Zimbabwe.
In particolare, Australia, Guatemala, Ungheria, Israele, Nuova Zelanda, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti hanno votato contro la Dichiarazione.
I paesi che si sono astenuti sono stati Albania, Andorra, Argentina, Armenia, Austria, Belgio, Bosnia-Erzegovina, Brasile, Bulgaria, Camerun, Canada, Colombia, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Etiopia, Figi, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Honduras, Islanda, Irlanda, Italia, Giappone, Kiribati, Lettonia, Lesotho, Liechtenstein, Lituania, Malta, Montenegro, Paesi Bassi, Macedonia del Nord, Norvegia, Palau, Polonia, Corea del Sud, Romania, Russia, Samoa, San Marino, Singapore, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Turchia, Tuvalu, Ucraina e Vanuatu.
Contenuti (in elaborazione)
Preambolo
Il preambolo richiama una serie di strumenti sui diritti umani, in particolare:
- la Carta delle Nazioni Unite,
- la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani,
- tha Convenzione sull'Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione Razziale,
- il Patto sui Diritti Economici, Sociali e Culturali,
- il Patto sui Diritti Civili e Politici,
- la Convenzione sull'Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione contro le Donne,
- la Convenzione sui Diritti del Fanciullo,
- la Convenzione Internazionale sui Diritti dei Migranti,
- le Convenzioni pertinenti dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro,
- la Dichiarazione sul Diritto allo Sviluppo,
- la Dichiarazione sui Diritti dei Popoli Indigeni,
Menziona inoltre l'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, nonché il diritto internazionale pertinente, come:
- il Trattato sulle Piante (ITPGRFA),,
- la Convenzione sulla Diversità Biologica
- e il suo Protocollo di Nagoya sull'Accesso alle Risorse Genetiche e la Giusta ed Equa Ripartizione dei Benefici Derivanti dal loro Uso,
- le Linee Guida Volontarie della FAO sulla Governance Responsabile dei Regimi di Proprietà di Terra, Pesca e Foreste nel Contesto della Sicurezza Alimentare Nazionale,
- le Linee Guida Volontarie della FAO per Garantire una Pesca Sostenibile su Piccola Scala nel Contesto della Sicurezza Alimentare e dell'Eradicazione della Povertà,
- le Linee Guida Volontarie della FAO per Sostenere la Progressiva Realizzazione del Diritto a un'Alimentazione Adeguata nel Contesto della Sicurezza Alimentare Nazionale,
Articoli 1, 2, 27 e 28: disposizioni generali
L'articolo 1 definisce i concetti di base, gli articoli 2 e 28 si concentrano sugli obblighi generali dei paesi e l'articolo 27 elenca le responsabilità del sistema delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni intergovernative.
Articolo 3: uguaglianza
L'articolo 3 introduce il concetto di uguaglianza e non discriminazione tra i contadini e le altre persone che lavorano nelle zone rurali.
Articolo 4: donne
L'articolo 4 ricorda il ruolo fondamentale delle donne negli ambienti agricoli rurali e auspica la totale assenza di discriminazione nei loro confronti, un sano equilibrio di genere e la partecipazione e il coinvolgimento delle donne a tutti i livelli.
Articoli 5 e 18: diritti alla natura
L'articolo 5 si concentra sul diritto dei contadini ad accedere alle risorse naturali, comprese quelle genetiche, e a beneficiare dei mezzi per lo sviluppo, in particolare quello sostenibile. L'articolo 18 lo integra, garantendo a tutte le persone che lavorano e vivono nelle zone rurali il diritto specifico a un ambiente pulito, sicuro e sano.
Articoli 6, 7, 8 e 9: libertà e diritti civili e politici
Questa parte della Dichiarazione affronta il diritto alla vita, alla sicurezza delle persone, ma anche alla libertà di movimento, alla libertà di pensiero, di opinione e di espressione, nonché alla libertà di associazione.
Articoli 10, 11 e 12: giustizia
Gli articoli 10, 11 e 12 si concentrano sul diritto alla partecipazione, sul diritto all'informazione e sul diritto alla giustizia, compreso l'accesso alla giustizia, un trattamento equo, nonché il diritto a porre rimedio e alla riparazione in caso di violazioni dei diritti dei contadini.
Articoli 13, 14 e 16: diritti del lavoro
Questi due articoli riguardano il diritto al lavoro e il diritto a lavorare in un ambiente sicuro e sano, con condizioni di lavoro adeguate. L'articolo 16 è complementare e si concentra sul diritto a un reddito dignitoso, sul diritto di scegliere e mantenere il proprio sostentamento e sui mezzi di produzione scelti.
Articolo 15: sovranità alimentare
L'articolo 15 analizza una delle principali richieste avanzate dai movimenti contadini nel corso degli anni: il diritto al cibo, alla sicurezza alimentare e alla sovranità alimentare.
Articolo 17: diritto alla terra
Article 19: diritto ai semi
L'articolo 19 si concentra sulle questioni relative al movimento per la sovranità dei semi.
Articolo 20: diritto alla biodiversità
Articolo 21: diritto all'acqua e a sistemi di acqua pulita
Articoli 22 e 23: diritto alla salute ed alla sicurezza sociale
Questo articolo si basa sul diritto di ogni individuo a godere del più alto standard raggiungibile di salute fisica e mentale (diritto alla salute) e include elementi specifici come un riferimento alla medicina tradizionale.
Articolo 24: diritto alla casa
Articolo 25: diritto all'educazione
Articolo 26: diritti culturali, conoscenze tradizionali ed espressioni culturali tradizionali
Questo articolo si concentra sugli aspetti socio-culturali, in particolare sulle conoscenze tradizionali e sul patrimonio culturale tradizionale.
Vedi anche
Links interni
- Human rights
- United Nations Human Rights Council
- Rights of indigenous people
- Right to food
- FAO's Plant Treaty (ITPGRFA)
- Peasant movement
- Via Campesina
- United Nations Decade of Family Farming
Links esterni
- United Nations Declaration on the Rights of Peasants and Other People Working in Rural Areas as Adopted by the General Assembly, 17 December 2019 in Resolution 73/165.
- An illustrated version published by Via Campesina
- Declaration of Rights of Peasants ‐ Women and Men. Peasants of the World need an International Convention on the Rights of Peasants, initial proposal made by Via Campesina
Note e riferimenti